Il colore bianco che dà luce
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Avevo 28 anni quando scoprii i primi fili bianchi sulla mia testa. Non pensai alla tintura perché erano invisibili e soprattutto perché sognavo una gravidanza e sapevo che le tinture potevano essere dannose. Nato il mio secondo figlio, cominciai a contare quei fili che mi sembravano invadenti e prepotenti…dopo venti giorni dall’intervento sapiente del parrucchiere per nascondere quel segno di declino (o di vecchiaia), guardavo con sospetto le mie tempie, anche con ansia, non avrei voluto quel timido argento nella mia chioma.

Invece l’argento c’era, al trentesimo giorno non era più possibile nasconderlo sotto un ciuffo, dovevo sopprimerlo, per non sembrare una mamma attempata, per non sentirmi una moglie vecchia, anche se i capelli bianchi che spuntavano   sulla testa di mio marito erano per lui quasi una conquista, mi pareva che aggiungessero fascino…l’uomo brizzolato è un uomo “vissuto”, la donna ingrigita si avvia alla vecchiaia.

Così dicevano, in nome di quei pregiudizi sempre a favore degli uomini!

Dunque, ho accettato la tintura dei capelli, mi sono permessa il lusso di passare da castana a bionda a rossa, fin quando la mia parrucchiera Giuliana, più giovane di me di qualche anno, un giorno non si è fatta trovare di un bianco splendente. Non sembrava più vecchia, era anzi luminosa, più affascinante di prima.

E mi suggerì di fare come lei, perché i miei capelli erano tanti, forti, sani, mi avrebbero dato luce, naturalezza. Naturalmente ebbi bisogno di qualche mese di riflessione, poi considerai che al mare i miei capelli, dopo dieci giorni di barca sole e sale, diventavano color pannocchia…e decisi!

Dovevo andare in Oriente per un viaggio piuttosto lungo, perciò li feci tagliare corti e partii in bicolore: un po’ di crescita bianca, un po’ di castano scuro che si scolorì fin dalla prima settimana. Quando tornai in Italia, ero davvero inguardabile, multicolore, passavo dal bianco al castano attraverso nuances aranciate. L’intervento di Giuliana fu radicale: un taglio corto e sfilato…e uscii tutta bianca, con qualche capello scuro sulla nuca.

Sono passati alcuni anni da allora; oggi ho scoperto che il bianco è di moda, che il lockdown ha obbligato molte signore a rinunciare alla tintura e a diventare bianche, orgogliosamente.

Anche le statistiche mi sono di conforto, le neobianche si sentono più autentiche, osano tagli sbarazzini, truccano il viso con maggior cura e si abbronzano con la consapevolezza che un bel contrasto illumina e addolcisce l’espressione. Così, sentendosi più libere, le donne abbattono obsoleti stereotipi e senz’altro vivono bene!

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