Eccomi qua. Un soffio di vento, la mia presentazione
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Ero piccola, piccola, piccola e mi chiedevo: chissà quante cose mi succederanno nella vita? Ma io sarò pronta? Io sarò pronta?

Ascoltavo la storia a scuola: le guerre, le ricostruzioni, violenza e pace, atti eroici e mi chiedevo, con il piccolo seme della consapevolezza: ”e se capitasse a me?”

Mi rendo conto che non pensavo ad un futuro come mamma e papà, ad un lavoro, a una passione artistica … avevo solo una preoccupazione, vivere e non sopravvivere, essere pronta qualsiasi cosa la vita mi avrebbe richiesto, ho sempre sentito una fretta, una urgenza, come se non avessi tempo.

Ho sempre scelto la sfera dei sentimenti più che la conoscenza, il sapere, la scuola, come se dentro di me fin da piccola, fosse la conoscenza del sentire, la consapevolezza dell’essere a far muovere il mondo e questo sin dai primi anni di vita, quando mia madre mi raccontò, che io parlavo al bambino, mio vicino di casa di 10 anni, tutti i miei pensieri in una lingua incomprensibile con una forza e convinzione pazzesca.

“Sentivo che mi avrebbe capito se io fossi stata convincente, non importava se sapevo già parlare, quello era un piccolo particolare insignificante…”, senza saperlo cercavo la vicinanza dell’empatia, quella che guardi e sai.

Sotto questa luce mi appassionavo ad essere la confidente di mia madre, avevo 12 anni e custodivo i suoi segreti, pescavo sui fiumi con mio padre, facendo il maschiaccio che avrebbe desiderato, la migliora amica di bambine belle, la migliore amica di ragazzi maschi disperati e confusi, e al sabato sera a 15 anni quando quasi tutte uscivano in compagnia con gli amici per un cinema o una serata a ballare, io ricevevo…. in camera.

No, non pensate male, avevo solo amici e dalle 20,30 alle 22 a turno raccoglievo le loro pene e seminavo, quello che credevo, buoni consigli! Sotto lo sguardo fra il divertito e il preoccupato di mio padre…. “ma debbo proprio stare qui a sopportare ragazzi che entrano ed escano dalla tua camera”!

Per il resto ogni battaglia che il mondo dell’epoca sposava era mio.

Per questo il mio rapporto di conoscenza e collaborazione con Tina, per voi Santina Portelli (attraverso il blog “Pensieri d’Infinito”) iniziato vivendo insieme dal 1981 continua a vivere, nonostante lei ci abbia lasciato nel maggio 2022, l’empatia condivisa e la simbiosi vissuta, che hai più poteva sembrare eccessiva, ha generato frutto, marmellate, frullati succhi, insomma nutrimento per me, per altri incontri e per altri lettori, eccomi qui, a scrivere di lei, di noi, con voi.

Racconti che hanno l’ambizione di portarvi nella nostra amicizia, di raccontarvi come si possa vivere una vita straordinaria nel quotidiano.

Può essere che sarà di poesia, di disabilità, di relazioni umane, di psicologia, d’empatia, di risate, di difficoltà, di risorse, d’ignoranza, di comicità e così via…. insomma di vita.

Fatemi sapere

Ramonda Marina: marinaramonda@gmail.com

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