Credo utile affrontare il tema delle liti in famiglia e riflettere, anche per capire che in questo tempo di guerre che rischiano di esplodere devastanti e di riarmi, abbiamo bisogno di una comunità educante più capace di gestire i conflitti quotidiani e di una società meno belligerante.
Mi chiedono se “Litigare fa male?” cui rispondo subito “No!” Basta saperlo fare.
Gli scontri fanno parte delle relazioni umane ed è impossibile evitarli. Anzi le liti possono essere un’opportunità di scambio che fa emergere l’aggressività, mentre il “non detto” fa accumulare i sentimenti distruttivi.
Certo i conflitti producono ansia e stress in famiglia e come genitori, siamo messi alla prova, ma le liti magari ci aiutano a chiarire i fraintesi e a capire le divergenze.
So che ci possono spaventare i litigi violenti e che fa paura la sconfitta, ma non dobbiamo confondere il conflitti con le guerre. Sono situazioni diverse: i primi sono un contrasto relazionale da ricomporre col dialogo, le seconde invece sono violenza che distrugge.
Ricordiamoci che per risolvere in famiglia le controversie serve molto la capacità di mediare e negoziare, che poi è “so-stare” nel conflitto, cioè starci il tempo che serve per il chiarimento.

L’arte di negoziare serve per risolvere i contrasti, non con la forza fisica o la minaccia delle punizioni, ma con il dialogo per trovare insieme soluzioni.
Se vogliamo contenere gli effetti negativi delle liti familiari, però la prima cosa da fare è affrontare subito i contrasti con i figli, invece che rimandarli. Magari lasciate sbollire la rabbia e le emozioni più forti e poi avviatevi al confronto.
La seconda cosa è empatizzare, cioè un vedere con gli occhi dell’altro, mettersi nei suoi panni o nelle sue scarpe e sentire cosa prova. Non è pratica semplice, ma possibile soprattutto se riusciamo a ricordare le nostre esperienze infantili e giovanili e le emozioni vissute in situazioni simili.
La terza è far attenzione alle parole e a come le diciamo. In una discussione sono controproducenti quelle che offendono o svalutano le idee dell’altro, perché irrigidiscono e non consentono accordi.
Per pacificare gli animi dopo un litigio dovremmo saper valorizzare il pensiero e apprezzare le richieste dell’altro. Ma anche argomentare bene le nostre idee, partendo da un “Si…ma…” piuttosto che da un “no” secco e poi cerchiamo di superare il conflitto con la forza della convinzione, che è con-vincere, cioè un vincere insieme.