Ogni anno a novembre si celebra due giornate importanti, quella dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e quella della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Entrambe vogliono essere un momento di riflessione, ma soprattutto si prefiggono di catturare l’attenzione perchè sia chiaro che ancor aoggi i diritti dei minori e delle donne non sono rispettati.
Vien da pensare che, nonostante la necessità di ricordare gli impegni che la comunità internazionale ha assunto, serve ancora molto per arginare l’abuso sui minori e la violenza dei maschi sulle donne. I dati, purtroppo, parlano da soli.
Secondo gli osservatori più accreditati sono quasi 100 mila in Italia i bambini vittime di maltrattamenti e la metà è costituita da femmine ”. Impressiona non poco che l’unica ricerca attendibile fatta in Italia sul fenomeno violenza all’infanzia sia quella del 2014 del Cismai e di Terres des Hommes, nella quale si mette in evidenza come la trascuratezza materiale e affettiva era ormai la tipologia di abuso più elevata (52,7%) seguita dalla violenza assistita (16,6%) e dal maltrattamento psicologico (12,8%).
Indigna tutto questo perché ci mostra quanto i bambini e gli adolescenti siano ancora vittime di adulti incapaci di prendersi cura di loro e di considerarli degni di quei diritti fondamentali che vanno dal loro corpo a quello della mente e della loro psiche.
colpisce ancora di più rilevare il fatto che il palcoscenico dove si compiono le maggiori violenze è quello della famiglia dove carenza e povertà di relazioni autentiche e positive generano maltrattamento, dove la conflittualità elevata delle separazioni infligge ai minori sofferenze profonde.
Urge sviluppare la rete positiva di una società capace di non offendere ma anche di proteggere e difendere i diritti dei minori, ma è altrettanto necessario riconoscere che il panorama della violenza sta cambiando profondamente.
Si pensi in particolare a tutte le forme di violenza sul Web ai danni dei minori e delle donne. È urgente e doveroso, non perdere tempo e puntare sulla prevenzione.
Per quanto riguarda il mondo femminile l’ISTAT segnala che in Italia 1 donna su 3 ha subito violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di abuso vengono esercitate dai partner (62,7%). Secondo il Rapporto Istat 2018 i il 54,9% degli omicidi di donne sono commessi da un compagno o ex, il 24,8% da parenti, nell’1,5% dei casi da un’altra persona che la vittima conosceva (amici, colleghi, ecc.)
I costi sociali che annualmente lo Stato italiano deve sostenere per la vittima di violenza ammontano a circa 13 miliardi di euro. Anche solo per questo dato, vien da pensare a quanto sia necessario investire in prevenzione. #