Che il telefonino sia l’oggetto più desiderato da grandi e piccini, è fuori di dubbio. Che i bambini lo chiedano a gran voce è altrettanto frequente e che i genitori lo regalino precocemente, forse troppo presto, è un dato di fatto.
La pressione sociale per la verità non è poca, anzi notevole, ma non sempre le motivazioni che danno gli adulti sono adeguate alle necessità dei figli. Ci possono essere momenti e alcune occasioni in cui il telefonino può servire al minore di 10 anni per restare in contatto con i genitori, ad esempio quando esce con gli amichetti, ma sono situazioni particolari e specifiche che vanno considerate e caso mai predisposte con accordi precisi.
Nella maggior parte dei casi lo smartphone può aspettare e sicuramente deve essere preceduto da un’attenta valutazione relativa a quanto il bambino sia stato attrezzato per conoscerne l’uso. Personalmente ritengo che non vi possa essere un’età precisa, uguale per tutti e che i 12-13 anni comunemente previsti per dare un dispositivo personale, possa essere un tempo distante dalla realtà dei nuovi “Pollicini” che un tempo venivano chiamati “Nativi digitali” e oggi è giusto definire Generazione Alpha, ovverola generazione di questo nuovo millennio che è nata e cresciuta con lo smartphone, non con il cellulare!
Fa la differenza perché oggi, secondo i Pediatri, 8 bambini su 10 sanno usare già a 3 anni il dispositivo digitale dei propri genitori e il 30% delle mamma e dei papà lo utilizzano fil dal primo anno di vita per calmare i neonati, quasi al posto del ciuccio!!
Significa che ormai è un oggetto che fa parte dell’ambiente in cui viviamo, è on-life! Non va dimenticato che i dispositivi di ultima generazione sono “bolidi” della comunicazione digitale, somigliano a una potente “Ferrari” con cui puoi fare tutto (o quasi) e comprendono una quantità incredibile di rischi.
Possedere a 7-8 anni un proprio smartphone, può essere molto pericoloso perché, dice Alberto Pellai psicoterapeuta dell’età evolutiva “Abbattono la percezione del tempo e allontanano dal principio di realtà”[1]
Serve in ogni caso capire bene se un bambino è pronto per usarlo, se è stato preparato per farne un uso regolare come oggetto di divertimento o di studio e quanto tempo di utilizzo è giusto consentirgli. Serve esercitare un controllo attento e una supervisione dell’attività fatta da un adulto competente.
In una ricerca del 2021che ho personalmente condotto con un gruppo di operatori del “Centro Il germoglio” di Bolzano che si occupava di prevenzione del disagio minorile e di violenza digitale, effettuata in una Scuola primaria della provincia, è emerso che il 21,7% dei genitori non controlla quello che fanno i figli con il loro dispositivo personale e il 46,7% lo fa “qualche volta”. È significativo che il 32,2% dei minori intervistati dichiara di poter portare “sempre” il proprio cellulare in camera di e di notte! Da ultimo è altrettanto significativo che il 22% dei bambini può utilizzare il proprio cellulare per più di 3 ore al giorno e il 18,6% da 2 a 3 ore. Consentire un cellulare personale a un bambino vuol dire definire necessariamente un insieme di regole precise sui tempi di utilizzo e sui modi.
Con i più grandicelli magari può essere utile concordarle insieme, ma molto probabilmente è sempre necessario predisporre un vero e proprio contratto sull’uso del dispositivo, farlo firmare e farlo osservare applicando le sanzioni alle trasgressioni, una volta comprese e condivise.
[1] Smartphone ai bambini: a che età e con quali regole? Corriere.it 29.8.2021