Che tipo! IL BAMBOCCIONE
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Perché “Bamboccione”? Quali caratteristiche ha chi viene chiamato “Bamboccione”?

Il bamboccione

Il nome bamboccione è stato coniato qualche anno fa da un politico e il termine ha subito suscitato polemiche e forti critiche. Non c’è dubbio che attribuirlo a un ragazzo di oggi, la parola trasmetta l’idea  che il bamboccione è un bambino che si trastulla ancora con le cose futili e sembra non crescere mai. Un tempo era una condizione riservata al “cocco di mamma”, il figlio preferito e più coccolato, a cui venivano risparmiate le fatiche e i doveri degli altri fratelli.

Oggi invece il cosiddetto bamboccione che è un prodotto tipico della nostra epoca, ha una fisionomia che si può coniugare sia al maschile che al femminile. Infatti vi sono anche femmine che rimangono bambine a lungo, bamboline in posa perenne per soddisfare il genitore, spesso il padre che le protegge a oltranza. Di solito tarda a rendersi autonomo o non se ne va mai di casa, perché ci sta bene e non ha problemi organizzativi da risolvere. Certo è afflitto dalle difficoltà economiche che gli impediscono di andare a vivere da solo, dal precariato lavorativo, ma se ne fa un alibi di ferro.

Non si trova un partner, o meglio ne trova tanti che però non vanno mai bene. La ragazza non è mai quella giusta o il ragazzo ha sempre un qualcosa che non va. Perciò li cambia spesso e non si impegna mai con nessuno. Allora il bamboccione di oggi ha i tratti dell’eterno fanciullo come la psicoanalista tedesca Marie-Luise von Franz che è una personalità carica di energia e di creatività ma al contempo manca di responsabilità e concretezza. O se volete assomiglia tanto al Piccolo Principe di Saint-Exupéry che non sa amare, chiuso com’è nel suo egoismo affettivo, fragile nei rapporti, inconsistente nelle relazioni. Perché?

Il resto… in libreria!

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