Please, take care of me, Music!
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Prenditi cura di me, Musica!

E la musica lo fa, sempre, senza bisogno di chiederlo, lo fa con chi si mette nella predisposizione di accoglierla.

Mette in azione il suo scandaglio, con chi la sa ascoltare. Scopre i nostri anfratti emotivi nascosti, facendo vibrare corde ammutolite e sommerse da strati e strati di corazza, costruita in anni di fretta, disattenzione, delusioni, frustrazioni. E ci lascia nudi, meravigliosamente. Ci rimette in contatto con noi stessi, nel bene e nel male, facendoci conoscere voci che, come sussurri, non ci siamo mai soffermati ad ascoltare. Impensabili. Sono ATTIMI MAGICI.

Quanto sarebbe bello poter vivere questi attimi anche con chi incontriamo. Take care. Prendersi cura. L’uno dell’altro, di qualunque natura siano i rapporti, di amicizia, semplice conoscenza, d’amore. Potersi fidare, ed affidare. Mettersi nelle mani di… e accogliere nelle proprie mani l’altro. Quanto benessere ne potremmo ricavare, sapendo di poterci mostrare, come l’altro fa con noi. Forze e debolezze, senza pudori.

E invece, sempre più spesso ci ritroviamo a giocare in difesa. Sul chi va là. Perché si interesserà proprio a me, mi vedrà per ciò che sono, vedrà in me un’anima con cui scambiare sincerità, energie, aiuto, esperienze, affetto, o in modo opportunistico starà solo cercando un sorso che disseti per un attimo il suo scialbo ego narcisista? L’opportunismo, è il tentativo effimero di riempire vuoti. Vuoti sempre più grandi, sempre più diffusi. Il web ne è lo specchio.

Quanti i rapporti nati nel web, tanti nati, altrettanti sepolti. Perchè lì regnano il narcisismo e la maschera, quella che qualcuno indossa in una chat, in una serata di noia, mentre sfoglia profili di “amici/amiche” a cui lanciare l’amo nella ricerca vana di nutrimento per un intimo grigio, già dimentico della persona a cui, un secondo prima, aveva rivolto le sue parole abbaglianti, ma vuote.

Tela di ragno

Sono i ragni del web. I vuoti del web, che tu osservi, sempre più diffidente, sempre più triste, tanto da non “distinguer nei sogni il falso dal vero”.

E allora indossi le tue cuffie e ti abbandoni all’amica più sincera che esista, lei – la musica – che non sa cosa siano le maschere e spoglia anche te.

Purezza. Che ti ricarica, ti rimette in contatto con la tua forza, quella necessaria per riprovarci. Riprovare a cercare nell’altro un rapporto sincero, fatto di respiro, scambio, fiducia, fatica, pazienza, ESSENZA.

Perché, reinterpretando la forse troppo citata frase del Maestro Bosso, “La vita, come la musica, si può fare in un solo modo: insieme”.

Ma nella vita VERA e con persone VERE, aggiungo.

Il ragno

 

 

Consiglio d’ascolto per chi volesse farsi rapire da un’amica sincera: https://youtu.be/SViS-T0pW9

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