Viviamo, di questi tempi, più il Natale dello stress, delle cose da fare e dei regali da
comprare, che quello dei riti. Si è dissolta in gran parte la valenza della festa come
occasione di sosta e di riflessione sulla fiducia e sulla speranza che sono le valenze
simboliche della natività. Allo stesso modo al Natale dei bambini abbiamo tolto, senza
accorgercene, la magia dell’attesa e della sorpresa.
Babbonatale, ad esempio, una delle rappresentazioni più fantastiche e comuni all’universo infantile, è diventata un’immagine logora e sbiadita. Qualcuno parla già della necessità di
salvare il personaggio che ha accompagnato nei sogni l’infanzia di tutti. Arrivava
nottetempo, come si sa, a cavallo della sua magica slitta trainata da renne volanti e
portava doni e regali ai bambini che si erano comportati bene e l’aspettavano in ansia
davanti al presepe.
Ora i piccoli di tutto il mondo hanno pochissimi desideri e il loro Babbonatale è diventato
una sorta di dispenser che non premia, ma dona a tutti una sovrabbondanza di cose
spesso inutili che verranno accantonate nel giro di qualche ora.
In fondo questi bambini li stiamo facendo crescere senza desideri e con bisogni soddisfatti ancor prima che si possano avvertire. Così non sanno più attendere un dono e vanno
perdendo la capacità di giocare con la fantasia e con l’immaginazione. Non si
meravigliano di nulla e crescono, diventando adolescenti e poi adulti, con poche capacità
di vivere e provare emozioni. Perché tutto viene fornito loro già pronto o precotto e
qualsiasi cosa si possa desiderare si materializza all’istante con un semplice click che
concretizza un pensiero ancor prima di essere pensato.
Quando manca l’attesa e più ancora la sorpresa, ogni soddisfazione e ogni qualsivoglia
dono si esaurisce in fretta o si dissolve d’un colpo senza lasciare traccia mnestica.
Una volta i bambini scrivendo la famosa letterina per Babbonatale immaginavano che, in
un tempo più o meno lungo, lui realizzasse i loro sogni non solo sulla base delle
disponibilità ma soprattutto in relazione ai loro meriti.
Dall’attesa e dall’incertezza nasceva e si costruiva il pensiero del dono e il valore del
regalo come ricompensa per qualcosa di buono che era stato fatto. Oggi in gran parte non è più così perché non c’è più nulla da guadagnarsi e nemmeno da immaginare o da
costruire dentro nelle pieghe della propria fantasia.
Giuseppe Maiolo Doc. Psicologia dello sviluppo – Università di Trento
FlashNews:
1° maggio. San Giuseppe-artigiano e le funzioni paterne 
Gli arrabbiati. Adolescenti disillusi e senza futuro
Una nuova Pasqua e simboli del cambiamento
Selfie I ragazzi si guardano allo specchio
Musicosofia, l’arte dell’ascolto della musica.
CARI RAGAZZI, GESU’ UOMO VERO HA ANCORA TANTO DA DIRVI
La nuova solitudine negli adolescenti. Vuoto e silenzio
Elogio delle madri scudo
La stanchezza emotiva e la guerra. Il disagio psicologico degli adulti
Come sfruttare al meglio le ripetizioni scolastiche
La violenza della guerra e nei media
Ninna nanna. Un lusso dei tempi di pace
La poesia. Una rinnovata primavera che ci illumina
I conflitti, le guerre e le parole
Dalla paura alla gestione dei conflitti
Le truffe sentimentali online. Un pericolo devastante
Le prepotenze dei bulli. Cosa serve sapere
Dalla rabbia alla poesia. Viaggio nel rap dialogo con una fantastica Miss Rap
Le fedeltà invisibili

Leave a Reply