In questi giorni alcuni quotidiani nazionali è stata pubblicata la notizia che fioccano insufficienze alle superiori. Ben 2 studenti su 5 hanno voti negativi. L’indagine è stata effettuata da due portali online di riferimento: skuola.net e ripetizioni.it.
Dall’indagine risulta che praticamente l’unica strategia sia rivolgersi a docenti per le ripetizioni private. La spesa media stimata è di 400 euro a famiglia. Ma le ripetizioni sono effettivamente l’unica e risolutiva strategia per risollevare i voti negativi?Le ripetizioni possono essere un valido aiuto a molti studenti, a patto che si seguono alcune regole.
Ecco quindi alcuni consigli pratici per ottimizzare costi e benefici
Primo: non fermarsi al primo docente individuato. Anche se è stato consigliato da un altro genitore, che a sua detta è “bravissimo” non è detto che sia la persona giusta.
Molto spesso l’insegnante di classe è competente, ma il modo di presentare i contenuti può non coincidere con il modo di apprendere di tuo figlio. Questo accade soprattutto nelle materie scientifiche.
Infatti sempre nell’articolo si parla che ben due terzi degli studenti che si rivolgono alle ripetizioni, chiede lezioni di matematica. Questo è uno dei problemi della didattica della matematica.
Quindi potrebbe accadere che anche questo secondo insegnante, per quanto bravo e competente, utilizzi una modalità di presentazione non adatta. Meglio chiedere al docente di seguire il ragazzo o ragazza per due massimo tre lezioni e poi verificare se effettivamente questi trova il modo di presentare i contenuti adeguati al suo modo di apprendere.
Se così non fosse è meglio cercare altro. Evitare di comprare pacchetti di lezioni, a meno che non si sia certi che sia il docente giusto.
Secondo: a ripetizione non si fanno i compiti. Molti ragazzi utilizzano gli insegnanti privati per fare i compiti. Così prendono due piccioni con una fava. L’ora, ben pagata di ripetizione, serve per approfondire un argomento che è stato trattato in classe e che per qualche motivo non è stato ben appreso.
Fare qualche esercizio può essere utile, ma solo come esempio. Oppure correggere assieme gli esercizi per confrontarsi sugli argomenti ed eventualmente riprenderli. Il ragazzo o la ragazza o fa prima i compiti e poi li verifica con il docente privato, oppure ne fa una parte e il resto in autonomia.
Altrimenti è tempo sprecato e soldi buttati.
Terzo e più importante consiglio: il ragazzo deve chiedere ciò che non sa o che non ha capito. Quindi deve arrivare dal docente con una lista, meglio se definita, di argomenti che non ha ben appreso. Così le singole lezioni saranno mirate, e quindi utili.
Se non ha chiaro quali sono gli argomenti allora nelle prime lezioni chiedi al docente privato di effettuare delle verifiche mirate. Sapere cosa trattare è fondamentale.
E se tutto questo non basta?
Serve anche un adeguato atteggiamento allo studio, un metodo di studio e saper fronteggiare le sensazioni sgradevoli quali: noia, fatica e frustrazione. E’ anche vero che se grazie a qualche ora di ripetizione lo studente migliora la propria prestazione, si innesta un circolo virtuoso. Il successo porta altro successo, e purtroppo, l’insuccesso porta ad altro insuccesso.