Al sole, al sole! Istruzioni per l’uso
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La pandemia da Covid-19 sta finalmente migliorando e le restrizioni che ci hanno obbligato a stare in casa e a limitare i nostri spostamenti vengono pian piano allentate. C’è un diffuso desiderio di libertà, di stare all’aria aperta, di andare in ferie.

In questo articolo presenterò un riassunto degli effetti positivi e negativi dell’esposizione solare e dei principali accorgimenti da seguire per sfruttarne gli effetti benefici ed evitare quelli dannosi.

“A A Abbronzatissima…sotto i raggi del sole…”

In passato i canoni di bellezza prevedevano tra le altre cose quella di avere la pelle chiara, bianca come il latte. Così le donne dell’aristocrazia si proteggevano accuratamente dal sole con cappelli, veli ed ombrellini.

All’inizio del 900 si cominciarono ad apprezzare gli effetti benefici dell’esposizione solare, grazie alla scoperta, fatta da un medico, che poteva essere utile nella cura di tubercolosi e rachitismo.

Dagli anni 20 l’abbronzatura divenne per le donne simbolo di libertà e le famiglie agiate cominciarono a frequentare i lidi marini. Questa tendenza fu ulteriormente promossa nel 1923 da Coco Chanel che tornò abbronzata da una vacanza e influenzò così le sue numerose clienti.

Da allora, la pelle abbronzata è diventata sempre più di moda e viene percepita come indizio di buona salute, mentre essere pallidi è percepito come indizio di sofferenza e malattia.

La conseguenza è stata che negli ultimi 20 anni l’eccessiva esposizione solare ha causato, insieme ad altri fattori, un notevole aumento dei tumori cutanei, nonostante le campagne informative e preventive e gli allarmi lanciati dai dermatologi.

Cos’è l’abbronzatura?

È una reazione di difesa che la pelle mette in atto per difendersi dai raggi ultravioletti (UV-A e UV-B). Questi ultimi, soprattutto gli UV-B, stimolano i melanociti a produrre melanina, che a sua volta è in grado di assorbire i raggi e di evitare i danni che possono produrre.

L’abbronzatura quindi è dovuta all’aumento di melanina, che si verifica dopo 2-3 giorni di esposizione solare.Se è troppo intensa e/o l’individuo è geneticamente meno in grado di produrre melanina, gli ultravioletti danneggiano il DNA delle cellule epidermiche, con insorgenza di tumori cutanei e comparsa di una reazione infiammatoria, che corrisponde all’ustione solare.

Aspetti psicologici dell’esposizione solare

I dermatologi da vari anni stanno conducendo campagne informative per far sì che le persone si espongano in maniera corretta al sole, ma con scarsi risultati dato che i tumori cutanei sono tuttora in notevole aumento. I giovani in particolare sembrano poco recettivi a questi messaggi, probabilmente perché sono più focalizzati sul presente, sul “qui ed ora” e non si preoccupano delle possibili conseguenze future. Ricordo una ragazza di 20 anni che in pieno inverno era arrivata abbronzatissima alla visita. Avevo cercato di spiegarle che sottoponendosi a molte sedute con le lampade solari avrebbe favorito la comparsa di tumori cutanei e, per essere più incisivo le ho detto che la sua pelle sarebbe invecchiata precocemente, con rughe e macchie solari. La risposta fu: “a me interessa essere bella adesso. Non mi interessa come sarò quando sarò anziana”.

Nei primi anni del 2000 è stata riconosciuta una forma di dipendenza dalla esposizione ai raggi ultravioletti, la “tanoressia”, che in Italia sembra riguardare il 20% della popolazione. Forse è legata alla liberazione di endorfine, che producono uno stato di benessere. È associata a maggiore incidenza di dipendenza da sport, alcool e depressione.

“Sono allergico al sole!!

Alcuni individui presentano reazioni cutanee quando si espongono ai raggi ultravioletti. Possono essere affetti da Orticaria solare, che consiste nella comparsa di pomfi pochi minuti dopo l’esposizione, che regrediscono la sera; oppure da Dermatosi polimorfa solare, in cui compaiono papule e vescicole pruriginose alcuni giorni dopo l’inizio dell’esposizione e persistono per alcune settimane.

I farmaci e il sole

Numerosi farmaci (“fotosensibilizzanti”) possono interagire con i raggi ultravioletti e causare comparsa su tutto il corpo di macchie, vescicole, bolle, bruciore, prurito.

Quelli di uso più frequente sono alcuni antibiotici (tetracicline, chinolonici), psicofarmaci, anti ipertensivi, diuretici.Alcune creme contenenti antiinfiammatori (usate per dolori muscolari e articolari), anti istaminici (usati per le punture di insetto), estratti vegetali possono provocare macchie rosse, vescicole e prurito in sede di applicazione.

L’idroclorotiazide, un diuretico molto usato nella terapia dell’ipertensione arteriosa, favorisce la comparsa di tumori cutanei (basaliomi e carcinomi spinocellulari) e chi ne fa uso deve proteggersi adeguatamente.

Ustione solare

Le ustioni solari di 1° grado (arrossamento, bruciore, prurito, dolore) si possono curare applicando subito acqua fresca (non ghiaccio!) e creme emollienti. Vanno evitati rimedi “fai da te”, come olio, burro, fette di patate, bianco d’uovo ecc. Quando sono coinvolte zone molto estese o compaiono bolle (in questo caso si tratta di ustioni di 2° grado) è necessario rivolgersi al medico.

I tumori cutanei

Negli ultimi anni vi è stato un notevole aumento di tumori della pelle, in seguito alla non corretta esposizione ai raggi ultravioletti. Si localizzano prevalentemente nelle zone foto esposte (viso, cuoio capelluto in caso di calvizie, dorso mani).

I tumori più frequenti sono le cheratosi attiniche, che in Italia colpiscono l’1,4% di chi ha più 45 anni e il 3% di chi è oltre i 70. Hanno l’aspetto di cheratosi con alone rosso, più o meno rilevate. Sono carcinomi “in situ”, cioè in fase inziale e molto lentamente possono evolvere verso forme invasive.

I basaliomi sono il secondo tumore per frequenza. Hanno una incidenza di 22,8 ogni 100.000 donne e di 31,9 ogni 100.000 uomini. Hanno l’aspetto di macchie o papule rosee, che aumentano lentamente di grandezza e possono invadere e distruggere i tessuti circostanti. Raramente danno metastasi.

I carcinomi spinocellulari sono un po’ meno frequenti (nelle donne 2,4 casi ogni 100.000, e nell’uomo 4,2) ma possono causare metastasi, cioè diffondersi ai linfonodi e in altri organi. Spesso hanno l’aspetto di noduli, che si ulcerano. Possono comparire anche al labbro inferiore, dove sembrano una “ferita”, che non guarisce.

Il tumore più grave è il melanoma, che ha origine dai melanociti. Nell’ultimo decennio la sua incidenza è aumentata del 15%; dal 2019 al 2020 l’aumento è stato del 20%.

In Italia colpisce 7.000 persone l’anno, di età compresa soprattutto fra i 30 ed i 60 anni. Di solito ha l’aspetto di una macchia marrone. Per sospettare un melanoma è utile applicare la regola internazionale dell’ABCDE. Una macchia è sospetta quando è Asimmetrica, con Bordo irregolare, di Colore non omogeneo (alcune aree marrone, altre più chiare o più scure), di Diametro superiore a 6 millimetri e che Evolve, cioè cresce.

Quando individuato precocemente lo si può asportare chirurgicamente evitando così che si diffonda e dia metastasi.Le cheratosi attiniche e i carcinomi spinocellulari sembrano in gran parte causati dalla esposizione cronica ai raggi ultravioletti (danno cumulativo) e colpiscono soggetti adulti e anziani che nella loro vita sono stati molti all’aperto per motivi professionali (in particolare muratori, contadini, marinai) e persone con pelle molto chiara, predisposta alle scottature, che si sono esposte molto ai raggi ultravioletti.

I basaliomi ed i melanomi sembrano più correlati al numero di scottature solari avute in età infantile e adolescenziale, da qui l’importanza di una adeguata protezione solare in questa fascia di età.

Sono importanti anche altri fattori come la predisposizione genetica (è più colpito chi ha la cute molto chiara, che non si abbronza), una condizione di immunodepressione, insufficienza renale cronica ecc.

(informazioni tratte da Epicentro, dell’Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/melanoma/)

Vantaggi della esposizione solare

Già gli antichi greci e romani si avvalevano della esposizione solare per curare ulcere cutanee ed altre malattie della pelle. Più di recente si usava la “elioterapia” nei sanatori per curare le malattie polmonari, in particolare la tubercolosi.

Oggigiorno l’esposizione solare è consigliata per chi è affetto da malattie osteoarticolari, asma, alcune malattie del sangue, la psoriasi e la dermatite atopica. L’acne volgare migliora in un terzo dei casi, in un altro terzo peggiora. Allevia i sintomi della depressione stagionale

È sconsigliata a chi ha ipertiroidismo, vene varicose, iper- e ipotensione arteriosa, scompenso cardiaco, malattie epatiche e renali, in chi è affetto da albinismo. Può migliorare l’umore e produrre uno stato di benessere psicofisico. Alcune persone però rifuggono dal sole. Esiste anche una rara forma di Eliofobia.

I raggi ultravioletti inducono la formazione di vitamina D

La vitamina D è fondamentale per il metabolismo dell’osso, in quanto favorisce l’assorbimento intestinale del calcio e la sua deposizione nell’osso. Sembra svolgere un ruolo importante anche per la risposta immunitaria. Viene prodotta nella cute a partire da un derivato del colesterolo, grazie all’azione dei raggi ultravioletti, e poi attivata a livello epatico e renale. Solo una piccola quota viene assunta dagli alimenti: solo olio di fegato di pesce, pesci di acqua salata e tuorlo d’uovo ne contengono.

Non ci sono dati precisi ma sembra che alle nostre latitudini sia sufficiente una esposizione solare di 15-30 minuti al giorno per soddisfare il suo fabbisogno.

Talvolta è necessario assumerla per via orale, in particolare nelle persone oltre i 70 anni (la cute è meno in grado di produrla), nelle persone istituzionalizzate per lunghi periodi (es disabili, malati psichiatrici), negli obesi, in chi ha la pelle scura.

In alcuni paesi (es negli USA) viene aggiunta agli alimenti (latte, cereali). La carenza di vitamina D determina la comparsa del rachitismo nel bambino e di osteoporosi, che negli anziani è un fattore di rischio per le fratture (insieme ad altri fattori come la scarsa attività fisica). Vari studi hanno dimostrato che l’applicazione di creme antisolari non impedisce la formazione della vitamina D.

Sole e “macchie solari”

L’esposizione solare provoca il “foto invecchiamento”, con comparsa di macchie marroni (lentigo solari) e rughe a viso e dorso delle mani. Macchie simili possono comparire al viso durante la gravidanza e quando si assume la pillola anticoncezionale (“cloasma”) e in seguito all’applicazione di profumi contenenti bergamotto.

Creme antisolari

In farmacia e nei negozi se ne trovano di ottima qualità, a prezzi accessibili, e con diverse formulazioni (creme, latti, spray). L’importante è verificare che proteggano sia dagli UV-A che gli UV-B.

Meglio iniziare utilizzando prodotti con fattore di protezione elevato, in particolare nei bambini piccoli e in chi ha la pelle molto chiara: poi si può proseguire con protezione inferiore. Vanno applicate generosamente poco prima di esporsi al sole e poi ogni 2 ore, dopo il bagno o la doccia.

Sono entrate in commercio creme prive di ossibenzone, un filtro solare che anche in parti infinitesimali danneggia il DNA dei coralli, provocandone, fra l’altro, lo sbiancamento. Per questo motivo Hawaii e isole caraibiche hanno vietato l’uso di creme antisolari.

Proteggersi dal sole

Per una adeguata protezione solare riassumo qui sotto le principali norme da seguire:

– esporsi al sole prima delle 11.00 e dopo le 16.00, perché nelle le ore centrali della giornata le radiazioni ultraviolette sono più dannose. Meglio un’esposizione graduale.

– i bambini piccoli e le persone immunodepresse (trapiantati di rene, in particolare) devono proteggersi in maniera particolare

– occorre proteggersi anche se il cielo è nuvoloso (una parte dei raggi filtra comunque)

– tenere presente che sabbia, acqua e ghiacciai riflettono i raggi e potenziano il loro effetto sulla cute

– proteggersi anche con indumenti, in particolare un cappello, restare all’ombra. Alcune ditte si sono specializzate nella produzione di vestiti e costumi da bagno che proteggono dai raggi ultravioletti, il cui uso è piuttosto diffuso nei paesi nordici

– applicare creme antisolari, evitando quelle che contengono estratti vegetali (possibilità di reazioni allergiche)

– quando ci si espone al sole evitare l’applicazione di creme contenenti erbe, antistaminici e antiinfiammatori

– utilizzare occhiali da sole (per evitare la comparsa di una congiuntivite da raggi)

– evitare le lampade abbronzanti. Il Decreto 109, del 5 maggio 2011 vieta l’uso del solarium a “minori di 18 anni – donne in stato di gravidanza – soggetti che soffrono o hanno sofferto di neoplasie della cute – soggetti che non si abbronzano o che si scottano facilmente all’esposizione al sole.”

– dopo l’esposizione solare applicare prodotti emollienti per reidratare la pelle

In caso di dubbi si può in ogni caso consultare un dermatologo.

Questo intervento ha visto la collaborazione della collega dottoressa Jenny Deluca, dermatologa (Ospedale di Bolzano)

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