Nei momenti più difficili di questi duri mesi abbiamo sentito quanto sono preziose le nostre amicizie.
Gli inviti a turno alle cene piene di racconti, il ritrovarsi nel locale preferito, le foto dell’ultima vacanza insieme con i commenti e le prese in giro benevole. Tutto questo ci manca. Siamo obbligati a contatti virtuali che aiutano ma che non possono certo sostituire le relazioni in presenza. Siamo più soli, abbiamo più tempo per riflettere e scopriamo che alcune cose che pensavamo acquisite, non lo erano per niente. Così come persone che abbiamo creduto vicine si sono invece rivelate essere semplici conoscenze, talvolta nemmeno benevole. Sospese le frequentazioni ed i piccoli rituali, riscopriamo che l’amicizia si alimenta nella nostra sfera più intima. Emergono valori e sentimenti che in periodi normali restano nascosti sotto le abitudini. Certo, una delle caratteristiche più evidenti delle relazioni affettive sono le cose fatte insieme. Ma condividere un film, una vacanza o un commento non è sufficiente. Per costruire quel sentimento tipicamente umano che chiamiamo amicizia, sono indispensabili alcuni ingredienti. Vediamo quali.
Lealtà, solidarietà, generosità in tempi difficili
Sei andato in ambulatorio a prendere le impegnative per un amico malato. Sei uscita apposta per acquistare un libro e portarlo ad una persona cara in quarantena. Hai fatto telefonate interminabili ad amici lontani con cui ti vedi raramente, per ritrovare l’ottimismo. Hai fatto il test prima di vederti in casa con qualcuno (con le finestre aperte, al fresco) per qualche minuto di compagnia in sicurezza. Tanti piccoli gesti di lealtà, solidarietà e generosità che hanno anche un costo significativo in termini di energie, tempo, denaro, dispendio emotivo e distress. Eppure, proprio in questo periodo ed in particolare tra persone legate da amicizia questi comportamenti sono aumentati enormemente. Perché abbiamo bisogno di poterci fidare gli uni degli altri e di dimostrarcelo reciprocamente.
La lealtà
In ogni gruppo umano coeso (ma anche negli animali sociali) la lealtà è una componente essenziale, che regoliamo con codici scritti nelle organizzazioni e non scritti nei gruppi informali. Non approfittiamo economicamente delle persone con cui siamo legati, se necessario le sosteniamo nel lavoro e nella vita privata. condividiamo informazioni utili e non diffondiamo pettegolezzi dannosi. Cerchiamo di sottolineare i pregi ed evitiamo di parlare di difetti o errori, in assenza delle persone verso cui siamo leali. In tutte le nostre attività sociali ci preoccupiamo di coinvolgere le persone a cui ci siamo affezionati. Evitiamo, ovviamente, comportamenti che possano mettere in pericolo la loro salute ed incolumità fisica.
La solidarietà
Esprimiamo la nostra solidarietà in forme sia emotive che materiali. Dal punto di vista emotivo usiamo l’empatia per comprendere e vivere le emozioni degli altri, regolando i nostri comportamenti anche in base alle esigenze dei nostri amici. Ascoltiamo invece di parlare, siamo in sintonia con le persone a noi vicine, sappiamo quando dire e quando tacere. Cerchiamo di fornire una visione ottimistica dei problemi. Talvolta nascondiamo le nostre emozioni positive, se temiamo che la persona amica non sia nello stato d’animo giusto. Nella solidarietà materiale compare quasi sempre un sacrificio, un costo netto per chi la esprime. Ci porta a ridimensionare i nostri piani per il fine settimana o per le vacanze per favorire chi ha un impedimento fisico. Ci spinge a prendere posizione pubblicamente a favore di una scelta di un amico sotto tiro ed a difendere con forza amici non presenti dalle malelingue, pagando il costo sociale delle inevitabili ritorsioni.Ed ovviamente forniamo assistenza materiale in caso di problemi di salute ed economici.
La generosità
Con gli amici la generosità si esprime spesso nelle piccole cose. Offriamo un aperitivo nel nostro bar abituale, prepariamo una cena impegnativa, ci ricordiamo sempre il regalo per il compleanno, non chiediamo indietro il maglione che abbiamo prestato. In vacanza lasciamo scegliere la stanza che preferiscono ai compagni di viaggio. Piccoli, importanti segni di generosità.Una attitudine che si esprime al meglio quando sentiamo il bisogno di condividere allegria, momenti di gioia, nuove scoperte ed esperienze con le persone con cui ci sentiamo vicini. Umberto Galimberti definisce l’amicizia “… condividere il proprio mondo interiore”. In “Into the Wild”, un film struggente di Sean Penn tratto da una storia vera (dal romanzo “Nelle terre estreme” di Jon Krakauer) il giovane protagonista (Chris McCandless) rincorre il sogno di tornare a vivere in solitudine nella natura più estrema dell’Alaska da solo e muore di fame. Nel diario ha lasciato il suo ultimo pensiero: “.. è vera felicità, solo se condivisa con qualcuno”.
La riconoscenza
Approfondiamo le nostre relazioni sociali e le trasformiamo in relazioni affettive solo quando proviamo riconoscenza verso una persona ed il sentimento è reciproco, poiché gesti concreti sono stati compiuti da entrambe le parti. Siamo riconoscenti per la lealtà, la generosità, la solidarietà dimostrataci nel passato come nel presente e ci contiamo anche per il futuro. La riconoscenza è l’aspetto più caratteristico ed indispensabile di un’amicizia e non a caso ci guida come una bussola, che non sappiamo di avere.La riconoscenza nei rapporti di amicizia ha dunque una caratteristica ben precisa: si basa sulla reciprocità delle emozioni ed azioni che ci danno benessere e sostegno, nei momenti belli ed in quelli brutti. La riconoscenza a senso unico ha vita breve.È nei momenti difficili che ci rendiamo conto di essere grati ad alcune persone, mentre verso altre non ne troviamo alcun motivo. È la riconoscenza che ha alimentato le nostre relazioni di amicizia ai tempi del Covid.
Un piccolo test
Facciamo insieme un piccolo esperimento. Pensate ad una persona che ritenete vostra amica. È il suo compleanno e volete scrivere, insieme agli auguri, i motivi per cui vi sentite riconoscenti verso di lei o di lui. Ne troverete certamente diversi. Se al contrario non trovate alcun motivo di riconoscenza, allora non è amicizia. Oppure non vi siete mai accorti che questa persona è leale, solidale e generosa verso di voi. Ma di egoismo ed altruismo parleremo la prossima volta.