Un nuovo impegno di Maiolo e Franchini per promuovere competenze tra gli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria, conoscere e prevenire il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.
Ci sono storie che si raccontano e altre, spes- so quelle che parlano di prevaricazioni e violenze, che vengono tenute nascoste perché è
sempre stato così con la violenza. Ma oggi le tante narrazioni sul bullismo stanno emergendo e del- le offese continue e persecutorie si parla, si dice. Ma si danno notizie che descrivono i fatti e si fanno cronache, anche dettagliate, ma superficiali: poco si racconta della sofferenza delle vittime e ancor meno di quello che agita l’anima dei bulli.
Della violenza orizzontale gli adulti conoscono solo le cronache esterne. I genitori in genere non san- no granché quando i figli sono vittime di derisioni e non conoscono le paure che hanno o la rabbia che provano per non riuscire a difendersi, perché i bambini tacciono.
Gli insegnanti nemmeno si accorgono di quello che accade dietro le loro spalle e conoscono poco le tante varianti della violenza bulla che oggi si co- niuga sempre di più on line.
Soprattutto la maggior parte della gente non sa di quello che prova chi è deriso e insultato, delle emozioni delle vittime e dei sentimenti del bullo.
Ma tutti dicono che bisogna eliminare il bullismo, punire i bulli e proteggere le vittime.
In realtà il fenomeno non diminuisce ma cresce. Perché un po’ tutti ci stiamo abituando ai compor- tamenti bulli che stanno diventando qualcosa di comune, scambiati per scherzi.
I bambini stessi dicono che si tratta di un gioco che diverte anche le vittime, quando invece è violen- za continuata e intenzionale sia fisica che verbale, molestie che fanno male e feriscono, che mettono paura e fanno provare rabbia.
Perché non diventi un fenomeno normale e non lo si scambi per un passatempo o non passi tra gli adulti come un comportamento vivace di un bambino che se la sa cavare, proveremo in que- sti inserti in cinque puntate (uno per ogni nume- ro della rivista), a parlarne in vario modo sia ai grandi che ai bambini, cercando di raccontare le tante facce del bullismo che si incontra ogni giorno, perché nelle classi si possano creare gli anticorpi che permettano a tutti di far fronte al fenomeno.
Puoi scaricare copia del primo intervento grazie alla gentile concessione dell’Editore