Quelle emozioni fragili che possono sfociare in tragedia
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Di solito parliamo di ingenuità e di devianza. Ma l’adolescenza va ripensata. Per i ragazzi del nostro tempo dobbiamo inventare un vocabolario nuovo

 

 

 

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Penso al dolore del papà di Maria Chiara Previtali. È un educatore della comunità Incontro che io ben conosco, perché don Pierino, il suo fondatore, era un prete straordinario e tra i primi ad affrontare il dramma della droga, fondando parecchie comunità. Faccio fatica a commentare fatti come questi, soprattutto quando intuisci che nascono da desideri quasi innocenti, ma capaci di rapire, in pochi giorni ragazzi straordinari e farli precipitare in strapiombi, senza ritorno. Di solito parliamo di ingenuità o di devianza, sbagliando in ambo i casi, perché i nostri giovani sono tre volte più intelligenti e bramosi anche di cose belle.

Siamo noi che per gli adolescenti del nostro tempo, dobbiamo inventare un altro vocabolario e altre interpretazioni delle vicende. Le simpatie, le emozioni, i desideri esplodono e saltano tutte le barriere, le precauzioni e le segnalazioni che noi adulti avevamo, con più o meno diligenza, predisposto e discusso con loro. Maria Chiara, 18 anni, atleta, ottima ragazza fino a poche settimane prima. Tutto d’un tratto, un incontro sbagliato, troppo idolatrato, ha distrutto l’intero periodo di allenamenti alla vita che la famiglia, la scuola, lo sport e il tessuto sociale che lei aveva frequentato attivamente, l’aveva arricchita.

L’adolescenza dei nostri figli va riletta, interpretata, ripensata totalmente. Siamo rimasti terribilmente indietro. Non fermiamoci a giudicare e tanto meno a disperarci. Ci siamo cascati tutti, anche noi “del mestiere”. Il mondo che è dentro di loro scoppia troppo in fretta. Assomiglia un po’ ai tornado che in questi ultimi periodi, buttano giù “mezzocielo”.

Io ho tentato di darmi qualche spiegazione e ben sapendo che tocco appena appena l’epidermide del problema, mi soffermo soprattutto sulla fragilità emotiva, non ancora amicale e affettiva, dei nostri ragazzi.

Cosa vorrei giustificare con questa frase? Dice Eugenio Borgna: “Le emozioni fragili si scheggiano, si frantumano facilmente, non resistono davanti ai nuovi giocattoli avvelenati, carichi di provocazioni. Il grande pericolo delle emozioni fragili sta tutto nelle stimmate che ci apre dentro. Sono fragili le virtù, come l’innocenza, la gentilezza, la solidarietà, la tenerezza, la mitezza e di fronte ad un ragazzo borderline, queste fragilità rischiano di andare oltre fino ad immedesimarci, sicuri della forza che ci offre l’adolescenza. E in un baleno ti trovi dove non vuoi, abbinando la voglia che ti senti di salvare il mondo con il rischio di lasciarti “affogare” dalla stessa voglia”.

Sono pensieri miei. Ma se ho capito, in qualche modo, nella veloce trasformazione di Maria Chiara, deve essere accaduto qualcosa di simile. Le emozioni fragili custodiscono o nascondono stimmate lancinanti, più forti della nostra volontà e della nostra ragione e perciò portatrici anche di drammatiche conseguenze.

Fonte http://www.exodus.it/notizie/2020/quelle-emozioni-fragili-che-possono-sfociare-in-tragedia-22-10-2020.html

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