Socrate indaga
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Un nuovo libro di Claudio Cuccia

«Nella polis, e nell’intera Attica, si era creato un brusio di fondo che cuoceva il pensiero, che toglieva all’aria la forza di giungere fresca al cervello, la faceva pigra, svogliata, capace di disperdersi nei visceri lontani. Nella massa urlante, l’uomo che Socrate aveva cercato e con cui aveva provato a parlare, si era privato del piacere del dubbio, aveva scordato il pregio dell’incertezza, si era sottomesso all’istinto, si era fatto corpo estraneo a se stesso.

Là, dove l’ignoranza era imperiosa, l’uomo, indolente, si era svilito a sola voce, e Socrate, leggendo il proprio insuccesso, avvertì ciò che i suoi discepoli più volte gli avevano detto di patire, il senso di colpa. “Quale caos ho generato nel dare legittimità ai giudizi di ognuno?” si chiedeva, “Se tutti vantano la propria ragione, come può reggere la saggezza del confronto tra le opposte opinioni?”»

 

 

 

 «Un romanzo giallo all’insegna dell’ironia»

 

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