Sono questa… da qui all’infinito
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Che paura il foglio bianco!… quasi come una tela bianca quando mi appresto ad iniziare un nuovo lavoro, poche e mille idee confuse assalgono la mia mente. Nella mia ormai lontana giovinezza ricordo che una delle prime mie motivazioni al dipingere, era la rabbia verso la vita e le ingiustizie su tutti i fronti.

Ora in questo Blog ho solo un punto chiaro: dove voglio arrivare e cosa desidero scrivere. Qualche volta saranno stati d’animo inconsci, che faticosamente riuscirò a far venire a galla, altre saranno storie di vita reale, ed altre ancora riflessioni causate da notizie del mondo esterno, come ingiustizie, violenze, soprusi e quant’altro.

In questa ricetta gli ingredienti saranno: me stessa, l’arte, la scrittura, le esperienze di vita e la psicologia.Spero di non essere troppo indigesta… ma chiara ed in qualcosa utile. Ma cominciamo con ordine…

Sono una sicula trapiantata a Milano da subito, portata dai miei genitori che pensavano di trovare cure e riabilitazione all’avanguardia per me: una bambina tetraplegica spastica in seguito ad un errore da parto causato dal forcipe. Sono quindi nata da un errore…

L’errore mi ha fatto sempre compagnia infatti io in tutta la mia vita mi sono sempre sentita fuori luogo.

Impari molto dagli errori. Successivamente nella primissima adolescenza quando iniziavo ad alzare la testa per guardarmi intorno, c’è stato un altro scoglio causato dai medici, che hanno convinto la mia famiglia a fare un’operazione sperimentale al mio cervello, attraverso la quale, a loro dire, sarei stata dimessa dall’ospedale e tornata a casa con le mie gambe.

Rimasi in coma vigile 6 mesi.
Impari molto da un coma vigile…

Santina Portelli – Io

Tutto quello che avevo imparato in precedenza per trovare un minimo d’indipendenza era stato cancellato, non parlavo più, non riconoscevo…Mi svegliai dal coma …con una risata, provocata da mia madre che parlando in siciliano con qualcuno disse una cosa buffa, credo una parolaccia!

Impari molto se ti svegli da un coma…con una risata

L’unica NOVITA’: ero rinata più disabile … per la seconda volta! Prima dell’intervento quasi gattonavo e presto avrei camminato, inoltre mangiavo con le mie mani; tutta questa autonomia, frutto di grandi sacrifici, andò in fumo: dopo salvai la vita ma rimasi senza speranza.

Impari molto se nasci disabile due volte

Sono stati anni bui, non potevo tornare alla mia scuola speciale, dove io mi sentivo accolta in tutto e per tutto, credo di essere stata la bambina più apprezzata, coccolata ed amata della scuola, dagli insegnanti ai bidelli e agli autisti, compresi i cuochi.

Si impara molto da una scuola speciale…

Dopo un anno e mezzo potei ritornare a scuola, il primo tema che dettero in classe fu “Qual è stato il più bel giorno della tua vita?”, il mio tema fece il giro di tutte le classi, lo iniziai così: “Il giorno più bello è il mio ritorno a scuola, perché è il mio ritorno alla vita! …”. Avevo 13 anni. Tolta la speranza, riprendere delle attività non dico dei progetti era molto difficile per una ragazzina!

Si impara molto quando non si ha speranza….

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