Si dice spesso che la qualità delle nostre relazioni abbia un effetto sulla qualità della nostra vita. In effetti quando passiamo una bella serata in compagnia con gli amici, oppure quando abbiamo un momento intimo con la persona che amiamo, oppure ancora quando al lavoro sentiamo che c’è un clima di rispetto e di collaborazione reciproca, stiamo decisamente meglio rispetto a quando litighiamo, o siamo in conflitto, oppure rispetto a quando viviamo una qualche delusione o qualche incomprensione con qualcuno.
Certamente quindi, abbiamo un’esperienza diretta del fatto che quello che succede nelle nostre relazioni, soprattutto quelle importanti, è in grado di cambiare il nostro umore. Possiamo, cioè, stare bene o stare male a seguito di quello che sperimentiamo quotidianamente nelle nostre relazioni.
Ma, seguendo lo stesso ragionamento, possiamo azzardare anche il fatto che lo stare bene o lo star male possono avere una ricaduta anche sulla salute? Cioè, se restiamo male in una certa situazione con qualcuno, ci stiamo male “quanto”? E che conseguenze può avere sul nostro organismo? Si dice infatti, a volte: “Quello che mi hai detto, mi è rimasto sullo stomaco” “Non mi va né su né giù…” oppure: “Mi sono fatto un fegato così…” “Mi si è gelato il sangue…” oppure l’espressione “Farsela addosso dalla paura…” come se intuitivamente sapessimo che certe emozioni hanno un effetto sul nostro corpo.
Allora, posto che le relazioni influenzano lo stato d’animo, si può dire anche che ciò che succede nelle nostre relazioni influenza la salute stessa? Che cosa ci dice la scienza a questo proposito? La scienza ci dice che le relazioni sono uno degli ambiti dove possiamo vivere molti eventi cosiddetti stressanti. Certamente le relazioni non sono l’unico fattore potenzialmente stressante nella vita di un individuo: i fattori ambientali come l’alimentazione, il clima, l’inquinamento, ecc. sono altrettanto fattori potenzialmente stressanti. Però è indubbio che la maggior parte delle situazioni stressanti nella vita odierna degli individui ha a che vedere con situazioni di tipo relazionale.
Ma la scienza ci dice anche che lo stress influenza eccome la nostra salute: oggi sappiamo per certo che tante problematiche di salute sono causate dallo stress… Negli ultimi decenni, infatti, i ricercatori hanno identificato una serie di “malesseri” che, anche se non si possono definire in una vera e propria malattia, rappresentano una condizione di “perdita di salute”. Questi malesseri sono stati definiti Medically Unexpleined Symptoms, o semplicemente “Sintomi vaghi”: colon irritabile, stanchezza cronica, acidità, dolori di stomaco, disturbi digestivi, alterazioni del ritmo cardiaco, dolori cronici che non passano, difficoltà a dormire, ansia, ecc. Addirittura, si stima che più della metà degli accessi ai medici di Medicina Generale siano causati proprio da questi malesseri. E sappiamo ora, dalle ricerche più recenti, che i sintomi vaghi sono, in effetti, la ricaduta sulla salute di uno stress prolungato che ha alterato l’equilibrio del nostro organismo. Quindi, la questione è decisamente importante! Nelle relazioni possiamo sì avere momenti più soddisfacenti o momenti più difficili, ma quando si vengono a generare delle situazioni francamente stressanti, le problematiche relazionali possono anche farci ammalare!
A questo punto, però, è doveroso chiarire alcune cose. Ad esempio: Che cos’è lo stress? Al di là del come lo si intende nel linguaggio e nel senso comune, cosa significa precisamente questa parola tanto abusata?
Semplicemente parlando, si potrebbe dire che lo stress è la “pressione” a cui siamo sottoposti dall’ambiente; la pressione che deriva dalle richieste, dalle aspettative e da tutti gli impegni a cui dobbiamo far fronte quotidianamente nella vita: far quadrare i conti a fine mese, assolvere alle faccende domestiche, risolvere le problematiche al lavoro, o far crescere un nuovo progetto, cercare di far crescere al meglio i figli, trovare accordo e sintonia con il partner, mangiare bene, riposarsi sufficientemente, avere buone compagnie, ecc. La vita quotidiana è composta da un sacco di oneri e incombenze che creano una costante pressione, a cui dobbiamo far fronte al meglio che ci riesce.
A questo scopo, esiste nella nostra biologia un sistema specifico, che è rappresentato da una parte del Sistema Nervoso che è deputato proprio al far fronte a quelle che sono le condizioni ambientali, più o meno impegnative. Questo sistema si chiama per l’appunto “Stress System”, o Sistema dello Stress, che è il sistema grazie al quale il nostro organismo può adattarsi continuamente al mondo che ci circonda.
Lo Stress System è costituito dal cosiddetto Sistema Nervoso Autonomo (o Neurovegetativo), che regola tutta la fisiologia in base alle specifiche condizioni ambientali. La nostra fisiologia, infatti, cioè come funzionano i singoli organi ed apparati, compresi il Sistema Immunitario e quello Endocrino, è continuamente regolata sulla base di cosa succede tra noi e l’ambiente, proprio per predisporre l’organismo al miglior adattamento.
Il Sistema Nervoso Autonomo è composto da due sottosistemi: il Sistema Simpatico e il Sistema Parasimpatico (o chiamato anche sistema del Nervo Vago) Questi sue sistemi funzionano in maniera complementare: il Sistema Simpatico è attivo prevalentemente di giorno e rappresenta come il motore che ci permette di fare quello che dobbiamo fare. Il Sistema Parasimpatico, invece, è attivo prevalentemente di notte e rappresenta come la “ricarica delle batterie”, cioè è deputato al rimettere a posto, a ricostruire e a riparare ciò che si è danneggiato durante la giornata. Quindi, quando c’è bisogno di energia, si attiva il Sistema Simpatico; quando c’è bisogno di recuperare energia, si attiva il Sistema Parasimpatico, in un’alternanza che normalmente riflette i ritmi circadiani. Infatti, al mattino, normalmente, si attiva il Simpatico, visto che ci predisponiamo a tutta una giornata di impegni e fatiche; alla sera, invece, normalmente prende il sopravvento il Parasimpatico, visto che la giornata volge a termine e dobbiamo recuperare, nel sonno, le energie spese durante la giornata. Questo è ciò che la Natura ha previsto per metterci nelle condizioni di far fronte in modo ottimale alla nostra vita.
Il fatto è che non sempre le circostanze della vita sono così facili e cadenzate secondo i ritmi della Natura. Ad esempio, una situazione può impegnarci e tormentarci per settimane, o mesi; oppure, per mille motivi non riusciamo a “staccare” e a riposarci sufficientemente; oppure ancora, appena abbiamo sistemato una situazione che ci preoccupava molto, se ne apre subito un’altra, magari ancora più preoccupante. Il funzionamento del Sistema Nervoso Autonomo va incontro così ad una sollecitazione eccessiva, o che dura per troppo tempo: lo stress, diventa allora un sovra-stress! E l’organismo cerca di far fronte comunque, ma, se nel tempo la situazione persiste, ecco che abbiamo il cosiddetto “Stress Cronico”.
Hans Selye, forse il massimo ricercatore del secolo scorso in merito allo stress, chiamava questa la “Sindrome Generale dell’Adattamento”, e la definiva come il presupposto per la perdita della salute e il terreno alla base del fenomeno della malattia. Tutti i “Sintomi Vaghi”, infatti, hanno alla loro base un’alterazione del funzionamento ottimale del Sistema Nervoso Autonomo. C’è come una sorta di logorio che fa sì che i sistemi perdano tono, come un motore che invece che a quattro cilindri, funzioni a due, o a uno. Ed ecco che così, al mattino il motore del sistema Simpatico non si attiva quanto potrebbe (quando ci svegliamo, ad esempio, più stanchi di quando siamo andati a dormire) e alla sera il sistema Parasimpatico non si attiva quanto potrebbe, causando disturbi del sonno o comunque un sonno che non è ristoratore.
Questi fenomeni stanno alla base, ad esempio, della cosiddetta Sindrome della Stanchezza Cronica, o della Fibromialgia, o di tutti quei disturbi che ritroviamo nei cosiddetti Sintomi Vaghi. C’è da sapere, ad esempio, che il sistema Parasimpatico regola tutte le funzioni immunitarie e anti infiammatorie, per cui, se non si attiva sufficientemente, non solo dormiamo male e non ricarichiamo le batterie, ma i dolori diventano cronici e il nostro Sistema Immunitario non è pienamente funzionante, con tutto quello che ne consegue.
Tornando, quindi, alla domanda da cui siamo partiti, dobbiamo prendere atto che ciò che accade nelle relazioni ha ben che il potere di alterare l’equilibrio del nostro Stress System. Nelle relazioni andiamo incontro a situazioni stressanti e anche sovra-stressanti: pensiamo, ad esempio, cosa significhi lavorare per anni sotto un capo “impossibile”, oppure cosa significhi avere conflitti continui con il partner, oppure ancora non avere per lo meno qualcuno che è disposto a supportarci ed avere, quindi, tutto sulle proprie spalle o pensa cosa significhi vivere nel sospetto e nella paura degli altri. Non c’è dubbio, quindi, che ciò che accade nelle nostre relazioni può certamente sovraccaricare i nostri sistemi di adattamento e portarci ad uno stato di logorio, di cui la nostra salute ne fa le spese.
Posto, quindi, che le relazioni influenzano i nostri stati d’animo; e posto, quindi, che le relazioni in quanto potenziali fattori di stress influenzano la salute, la domanda è: Come avviene tutto questo? E soprattutto come gestire le relazioni affinché divengano risorse nella nostra vita, anziché fonte di malessere e malattia?
La risposta a queste domande è scritta proprio nel funzionamento ma soprattutto nella finalità di “sistema di adattamento” del nostro Sistema Nervoso Centrale. Nella prossima parte di questo articolo entriamo, quindi, maggiormente nel dettaglio, per scoprire soprattutto il “senso” evolutivo di questi meccanismi, a causa dei quali la qualità delle relazioni ha un effetto diretto sulla nostra salute.
Danilo Toneguzzi