Non sappiamo ancora cosa sia veramente accaduto nella tragedia di Bolzano dove un uomo muore accoltellato davanti a moglie e figli. Scoprire se è stato suicidio o omicidio non é compito di chi si occupa di salute e di benessere, tuttavia è compito di tutti riflettere sul fatto che ad assistere all’atto efferato ci sono stati dei bambini. E ancora colpisce il fatto che questi minori abbiano aiutato la madre a ripulire il pavimento del sangue.
Il fatto è decisamente agghiacciante e conferma una volta di più quanto la violenza a cui esponiamo i bambini, sia un fenomeno in crescita e tremendamente drammatico. E’ quella che chiamiamo “violenza assistita” e che coincide con l’esperienza da parte di un minore di assistere a qualsiasi forma di violenza esercitata solitamente su componenti del nucleo familiare. Nella maggior parte dei casi è violenza di genere in cui i figli vengono costretti ad essere spettatori di maltrattamenti fisici e/0 psicologici sulle madri. La video-clip che di seguito proponiamo è di Save the Children per sensibilizzare al problema.
Per estensione tuttavia, è violenza assistita anche il maltrattamento o l’abbandono di animali domestici e tutte le esperienze che espongono con particolare intensità i minori alla visione di scene sessuali e di violenza, abuso fisico, maltrattamento psicologico e tutto ciò che può danneggare la loro psiche.
La consistenza di questo fenomeno è spaventosa, a giudicare dai dati di Save the Children e del CISMAI, il Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia, che hanno condotto una ricerca in Italia. Nel 2014 secondo questa fonte sono stati più di 400 mila i minori che hanno subito violenza indiretta ed è sconvolgente che questo numero si riferisca solamente ai casi emersi e denunciati che hanno permesso la presa in carico dei bambini esposti a questo tipo di abuso. Essendo il fenomeno sommerso è verosimile pensare che l’esposizione alla violenza sia molto maggiore.
In ogni caso i danni che produce Questa tipologia di abuso sono pari a quelli prodotti dalla violenza diretta e solitamente gravi. I bambini infatti che assistono ai comportamenti minacciosi soprattutto dei genitori, sviluppano una profonda confusione che li fa sentire impotenti e continuamente in pericolo. Molti manifestano estese manifestazioni di aggressività nei confronti di altri bambini oppure, se le situazioni di violenza persistono per tempi lunghi, finiscono per ritenere normali le percosse o le offese nelle relazioni affettive. Vengono così compromesse la fiducia negli altri e la stima di sé, oppure si strutturano atteggiamenti violenti che vengono riprodotti in età adulta sui propri figli e si attiva quella che viene definita la catena di violenza.
Va dunque aumentata la consapevolezza e l’attenzione relativa a questo abuso che possiamo chiama invisibile perché nascosto tra le mura domestiche e che emerge con drammaticità nelle tragedie familiari. Serve allora non attendere che fatti eclatanti come quello di Bolzano riempiano le cronache. Viceversa è necessario chiedersi quali sono le conseguenze nelle situazioni più quotidiane e familiari che vedono genitori incapaci di gestire le frustrazioni personali e portare avanti il compito educativo? Cosa producono la conflittualità della coppia violenta che non sa gestire la relazione o quando i coniugi si separano a colpi di devastanti battaglie legali? Cosa rimane nella mente di un minore quando un genitore da parte dell’altro viene svalutato e demonizzato, apertamente offeso o criminalizzato e quali ferite si producono nella sua psiche? Oppure quanto ci vorrà perché egli possa credere di negli adulti protettivi?
Risposte difficili e prognosi complicate perché richiedono aiuti e interventi complessi a costi enormi per tutti, a partire dai minori.
Giuliana Beghini Franchini
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