La parola «legame» è un termine particolarmente complesso, soprattutto se riferito alle relazioni umane, perché ci sono legami e legami.
È vocabolo che viene usato in chimica e riguarda la forza che lega le molecole e le tiene insieme. Anche gli affetti sono tenuti insieme dai legami, anzi proprio grazie ad essi i rapporti si “man-tengono” e si sviluppano a partire dal primo legame di attaccamento che è quello tra madre e bambino.
Ogni individuo, infatti, sviluppa fiducia e autonomia, sicurezza in se stesso e negli altri perché quel legame di base è fondante. Molti studi di psicologia lo hanno confermato a partire dalle ricerche dello psicoanalista inglese John Bowlby, studioso che più di ogni altro ha messo in evidenza l’importanza dell’attaccamento umano (Attaccamento e perdita, Ed. Bollati Boringhieri).
Secondo questo autore è proprio il legame tra la madre e il figlio che non solo dà protezione e sostegno al «cucciolo» umano e lo fa crescere da un punto di vista fisico, cognitivo, emotivo, ma soprattutto riconosce le sue emozioni. È questa relazione che genera l’attaccamento che ha un ruolo centrale in tutta l’esistenza.
Quel sentirsi riconosciuti e sicuri presiede allo sviluppo armonico della personalità. E allora quei bambini che da piccoli hanno goduto di una base solida a cui far riferimento, hanno la possibilità di diventare adolescenti e adulti a loro volta capaci di costruire relazioni affettive profonde e in grado di affrontare con minore angoscia la lontananza dagli affetti e anche le separazioni quando necessarie per la propria autonomia.
Ma i legami affettivi contano se sono solidi e allo stesso tempo flessibili invece che rigidi e immodificabili. Altrimenti tutto diventa complicato e difficile nelle relazioni, che spesso generano dipendenza e rischiano di essere tragiche o addirittura “mortifere”.
È in quel caso che la parola “legame” da positiva diventa negativa, non dà energia e forza, ma la toglie, diventa un “cappio che stringe” e non dà scampo, imprigiona e soffoca.
Se il legame di attaccamento non poggia su basi emotivamente sicure, è difficile da adulti e da adolescenti costruire relazioni affettive stabili. Domina piuttosto la paura di lasciarsi andare ai sentimenti, viverli e condividerli. Il che porta a realizzare rapporti superficiali e senza particolare coinvolgimento in quanto prevale l’incapacità di risolvere i conflitti e il timore costante delle delusioni.
È la mancanza di sicurezza e di fiducia in se stessi che spinge alla costruzione di legami «liquidi», come li definisce il sociologo Zygmunt Bauman (Amore liquido, Ed. Laterza). E da questo nascono rapporti ibridi e in cui si mescola l’amicizia con la sessualità e si confondono i codici affettivi.
Assicurare legami di base sicuri serve a frenare le povertà relazionali in quanto sono forza che viene messa in circolo capace di promuovere la capacità di costruire e mantenere relazioni profonde e durature.
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