L’ Aikido per l’attenzione e le emozioni
Share :

Oggigiorno si sta dando sempre più importanza a temi quali attenzione, concentrazione e controllo delle emozioni perché sono qualità importanti che permettono di migliorare il benessere psicofisico. Sono necessarie per avere buone relazioni, per lavorare in maniera efficace e per la vita quotidiana.

Molte persone hanno difficoltà a prestare attenzione e a concentrarsi perché distratte da mille pensieri e da mille impegni. Spesso dimenticano le chiavi o il cellulare o dove hanno parcheggiato l’auto. Non ricordano se uscendo hanno chiuso la porta di casa. Esempi più eclatanti (e drammatici) sono quei casi in cui i genitori “dimenticano” il bambino piccolo in auto. Il problema ha tale rilevanza che sono stati introdotti i “seggiolini anti abbandono”.

Molte azioni quotidiane (ad esempio mangiare, fare i lavori domestici, andare in auto) vengono eseguite automaticamente, senza consapevolezza, col “pilota automatico” inserito: la mente è altrove. Molti rimuginano su eventi passati o fantasticano su quelli futuri e compaiono così emozioni quali nostalgia, dolore, tristezza per ciò che è stato o ansia per ciò che verrà.

“La maggior parte del tempo non ci rendiamo conto della ricchezza del momento presente e del fatto che abitare con maggiore consapevolezza questo momento, il solo che possediamo, dà forma al momento successivo e, se siamo in grado di sostenere questa attenzione, plasma il futuro e trasforma la qualità della nostra vita e delle nostre relazioni. Il solo modo in cui possiamo influire sul futuro è appropriandoci del momento presente, comunque esso ci appaia. ” (Jon Kabat-Zinn, 2019) Tali capacità sono spesso compromesse dall’invecchiamento e da problemi neurologici, quali Mild cognitive impairment, Alzheimer, Parkinson con impatto negativo sulla qualità di vita, tant’è vero che vengono organizzati appositi training per mantenerle e potenziarle.

Attenzione e concentrazione dipendono strettamente dalle emozioni: quando sono molto intense distraggono, come accade talvolta nei bambini iperattivi che non riescono a controllarle.

Potenziare queste qualità è utile per la vita quotidiana

Ogni individuo ha bisogno di risorse attentive per far fronte a tutti i numerosi stimoli ed impegni che deve affrontare ogni giorno. L’attenzione permette di comprendere, imparare e memorizzare ed è quindi un requisito fondamentale per l’apprendimento.

L’attenzione rivolta verso sé stes

si consente di percepire le proprie emozioni e diventarne consapevoli; se è verso gli altri consente di leg

gere le emozioni altrui e le interazioni tra le persone. È quindi alla base di buone relazioni. Rivolta verso l’ambiente permette di osservare ciò che accade, avere più informazioni utili, evitare pericoli.     Fra le numerose metodologie che sono state introdotte per migliorare queste tre qualità vi sono anche le arti marziali.

In questo articolo illustrerò in particolare gli effetti positivi che può avere una di queste, l’Aikido, che pratico con passione da ormai 30 anni. Riferirò brevemente anche di un corso che ho condotto a Bolzano per alcuni membri dell’Associazione Stomizzati e dei feedback finali che i partecipanti hanno dato.

Cos’è l’Aikido?

L’Aikido è una moderna forma di arte marziale giapponese, elaborata dal Maestro Morihei Ueshiba (1883 – 1969). Uno dei suoi miglior allievi, Hiroshi Tada (nato nel 1929, cintura nera 9° Dan), insegna in Italia dal 1964 e ha fondato l’Aikikai (Associazione di Cultura Tradizionale Giapponese) cui fanno capo alcune migliaia di praticanti (https://www.aikikai.it/index.php).

La sua filosofia è basata su rispetto, non competitività (non ci sono gare) e non violenza. Il suo scopo è aiutare i praticanti a conoscere meglio sé stessi e a migliorarsi. Viene praticato a mani nude ed anche utilizzando armi di legno (coltello, spada e bastone), comprende tecniche di respirazione, visualizzazione e meditazione in movimento.

Nella pratica delle arti marziali, per i Samurai era fondamentale essere concentrati e prestare grande attenzione all’avversario: rendersi conto tempestivamente di un eventuale attacco poteva salvare loro la vita. Così si allenavano a controllare le proprie emozioni e a non farsi distrarre da esse o da stimoli esterni.

Molte delle tecniche che utilizzavano sono state incluse nei “mental training” che oggigiorno la maggior parte degli atleti di elevato livello seguono. Attenzione, concentrazione e controllo delle emozioni sono indispensabili per sciatori, piloti di motociclismo o di automobilismo, che gareggiano a velocità elevatissime e il minimo errore, la minima distrazione può far perdere secondi preziosi (e talvolta la vita). Ma lo sono anche per giocatori che devono calciare un rigore o centrare un canestro, per chi fa salto in alto o gareggia nei 100 metri. In realtà ogni atleta per raggiungere prestazioni di elevato livello deve avere una buona preparazione fisica, tecnica, ma anche mentale.

 Il 16.09.2020 Jannik Sinner, altoatesino, giovane promessa del tennis, ha incantato il Foro Italico superando il numero 3 del torneo, Stefanos Tsitsipas. Nell’intervista ha dichiarato: “Solche Spiele gewinnst du im Kopf” (“Partite come questa le vinci con la testa”).

L’Aikido può potenziare alcune abilità cognitive

Durante l’allenamento di aikido gli esercizi iniziali di ginnastica e di respirazione aiutano a rilassare il corpo e a calmare la mente. L’apprendimento delle tecniche mostrate dall’insegnante avviene in buona parte per imitazione ed occorrono quindi attenzione e capacità di osservazione. Le stesse qualità sono necessarie per sfuggire agli attacchi dell’avversario. Durante la lezione inoltre occorre prestare molta attenzione per non eseguire movimenti scorretti che potrebbero procurare danno a sé e agli altri.

“Un allenamento intenso di bokken (spada di legno) implica controllo (respirazione, postura, sguardo, ecc..), stato d’allerta in attesa del movimento del partner, attenzione sostenuta durante l’apprendimento della tecnica, sollecitazione emotiva che porta il tono ad un giusto livello. È un ottimo trattamento per reclutare più risorse, esercitare un pensiero concentrato ed apprendere a controllare l’emotività e le aree di default[1]. È stato più volte dimostrato anche dalle neuroscienze, che le risorse (o meglio la loro allocazione) sono allenabili.” F. Benso, 2011

Per difendersi da un attacco occorre saper controllare la paura e mantenere la calma per riuscire ad utilizzare al meglio le proprie risorse e mettere in atto difese efficaci. Il Maestro Hiroshi Tada, dice che di fronte ad un attacco si possono avere due atteggiamenti:

  • Relativo (attaccamento): se domina la paura si è condizionati dall’attacco, ci si contrappone all’altro, il corpo è come bloccato e irrigidito, non riesce a muoversi in maniera fluida ed efficace. La sconfitta è probabile.
  • Assoluto (concentrazione): si è liberi dalla paura, non si è “catturati” dall’attacco, non si è in suo potere; il corpo è rilassato, libero di muoversi e quindi di difendersi efficacemente. Lo spirito è imperturbabile.

Inoltre spesso ripete:

“Davanti a me mille nemici, dentro di me (nel mio cuore) nessun nemico.

Con “nemico” il Maestro Tada intende anche imprevisti, conflitti, gravi malattie: mantenere la calma, non lasciarsi travolgere, aiuta ad affrontare meglio ogni situazione. Non è possibile impedire alle emozioni di comparire ma, se si è in grado di percepire tempestivamente i segnali fisici della loro insorgenza (battito cardiaco accelerato, respiro più frequente e superficiale, tensione muscolare, aumento della sudorazione) le si può tenere sotto controllo. Così anziché reagire d’istinto si può scegliere quali comportamenti sono di volta in volta più appropriati.

“Tra lo stimolo e la risposta c’è uno spazio. In quello spazio c’è la nostra libertà ed il nostro potere di scegliere la nostra risposta. Nella nostra risposta risiede la nostra crescita personale e la nostra felicità.” (Viktor Frankl)

Una buona autoregolazione emotiva permette di migliorare attenzione e concentrazione e di conseguenza anche l’apprendimento ed il rendimento lavorativo. Essere consapevoli delle proprie emozioni ed essere in grado di esprimerle nei tempi e nei modi opportuni consente inoltre di godere di migliore salute, migliori relazioni interpersonali e di affrontare gli inevitabili conflitti della vita in maniera più efficace, cosa che non avviene se le emozioni vengono represse o espresse in maniera esplosiva. (Matarazzo, Zammuner, 2015)

Un’esperienza a Bolzano

L’Associazione Stomizzati di Bolzano – Stomaträger – Vereinigung Provinz Bozen in collaborazione con la palestra Aikikai di Bolzano, di cui faccio parte, ha organizzato nei mesi di settembre ed ottobre 2020 un corso di Aikido. Hanno partecipato nove soci dell’Associazione, di età compresa fra i 24 e gli 80 anni: tre erano portatori di stomia, una era moglie di un paziente, due operate al seno, ed altre interessate a vario titolo.

Dopo un breve allenamento fisico leggero, venivano eseguiti esercizi di respirazione, e tecniche con “armi” di legno (bastone e spada), che consentivano di rispettare il distanziamento fisico previsto dalle normative anti Covid. Riporto alcuni feedback raccolti a fine corso e che danno un’idea, seppur parziale, di come è stata vissuta l’esperienza:

“Il corso ha rappresentato per me una forte esperienza soprattutto emotiva e umana…Difficile trovare nella vita di tutti i giorni momenti di vita di questa qualità e poter scambiare esperienze con persone così diverse per età, istruzione, stato di salute. Sono state rese contente tante persone, che hanno trascorso dei bei momenti, di svago, serenità, di socialità, di rinforzo dell’autostima e di allegria.”

“È stato efficace, quando finivo ero così rilassata che riuscivo a dormire. Io sono sempre agitata. Mi ha fatto bene all’anima: sono più serena, meno arrabbiata (sono una che si arrabbia per niente). Mi sono scaricata usando la spada.”

“Questo tipo di movimenti fanno star bene il mio corpo e sono per me armonici e quindi anche la mia mente e lo spirito si armonizzano. C’è dietro ad ogni movimento, un senso: puoi partire dal movimento fisico del corpo per arrivare ai significati più profondi”.

“È una disciplina che ti fa pensare, nel senso che devi stare molto attento, devi seguire, ti estranei da tutto il resto. Questo è l’aspetto più importante.”

“In questo corso c’era anche l’aspetto della socialità per cui era anche bello essere in gruppo, il clima, specialmente il fatto che non vi fosse giudizio, nessuno ti guardava male se sbagliavi qualcosa, c’era accettazione. Un aiutarsi gli uni con gli altri. Era bello. Si imparava e nello stesso tempo ci si aiutava.”

“Bello che il gruppo fosse eterogeneo, non solo tra persone stomizzate, perché così si parlava di molte cose. Può darsi che quando persone con la stessa malattia si ritrovano alla fine parlano sempre di quella.”

Questa iniziativa ha permesso l’incontro tra persone molto diverse tra loro, l’instaurarsi di rapporti anche profondi, di aiuto reciproco. È stata l’occasione per scaricare lo stress quotidiano, migliorare attenzione e concentrazione, il coordinamento motorio, il controllo delle emozioni e sicuramente molto altro ancora. Per questo l’Associazione ha deciso di riproporla il prossimo anno.

Bibliografia

D. Goleman (2018) Focus. Come mantenersi concentrati nell’era della distrazione. Bur.

J. Kabat-Zinn (2019) Vivere momento per momento. Sconfiggere lo stress, il dolore, l’ansia e la malattia con la saggezza di corpo e mente. TEA.

F. Benso, Sistemi cerebrali centrali e apprendimenti: la pratica dell’arte marziale per la stimolazione delle funzioni cognitive superiori. In: I processi formativi dell’aikido. Sguardi su dinamiche e potenzialità. A cura di Roberto Travaglini, 2011, Edizioni ETS. O. Matarazzo,

V. L. Zammuner (2015) La regolazione delle emozioni. Il Mulino.


[1] Le “aree di default” sono circuiti cerebrali che si attivano indipendentemente dalla nostra volontà, e sono responsabili del “vagare” della mente cioè della comparsa di pensieri che “distraggono”.

Share :