L’ odio per gli ebrei. Riflettere sull’antisemitismo
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I Protocolli dei Savi Anziani di Sion sono un falso documento (una fake news complottista si direbbe oggi) probabilmente redatto dalla polizia segreta zarista con il preciso proposito di diffondere l’odio verso gli ebrei nell’Impero russo.

Apparsa in forma abbreviata nel 1903 e integralmente nel 1905, consisteva nel presunto resoconto di alcune sedute segrete tenute a Basilea al tempo del Congresso sionista del 1897, nelle quali sarebbe stato elaborato un piano di dominio mondiale degli Ebrei attraverso il controllo dei mezzi di stampa e della finanza e la sostituzione dell’ordine sociale tradizionale con un nuovo sistema basato sulla manipolazione delle masse.

Ebreo pervertito

L’opera fu divulgata per la prima volta su di un quotidiano russo da coloro i quali si opponevano al movimento rivoluzionario e ben presto raggiunse anche l’Europa. Nei primi anni Venti il Timesdi Londra dimostrò con documenti alla mano che il saggio era completamente falso e che altro non era che l’assemblaggio di scritti di satira politica e di romanzi precedenti che nulla avevano a che fare in origine con gli ebrei.

Tuttavia con il passare del tempo, e in particolare durante gli anni Venti e Trenta, l’idea che il bolscevismo fosse una cospirazione ebraica e massonica per il dominio mondiale diventò uno degli strumenti più utilizzati nell’ambito della propaganda nazista in Germania e fascista in Italia, e in questo contesto i Protocolli, frutto di un’invenzione fraudolenta, diventarono il testo di riferimento per giustificare la persecuzione e lo sterminio degli ebrei.

L’antisemitismo, però, è un fenomeno molto più antico. E’ un’ostilità di carattere religioso, presente fin dai primi secoli del cristianesimo nei confronti degli ebrei visti come gli uccisori di Dio. Essa ebbe un’intensificazione con i Concili Lateranensi del 1179 e del 1215 ai quali, più tardi, si aggiunse pure un’ostilità di carattere economico-sociale dovuta al costituirsi degli ebrei in gruppo a sé stante avente spesso il monopolio dell’usura o del prestito di denaro. Da qui iniziò pure uno screditamento degli ebrei anche dal punto di vista iconografico con la produzione di caricature e immagini che ne descrivevano i caratteri somatici più grotteschi e negativi, insinuando nell’opinione pubblica la convinzione che loro fossero il pericolo numero uno. In sostanza, tutto ciò che non funzionava, il male e il marcio della società derivava dagli ebrei che altro non erano che dei disonesti, dei pervertiti e dei corruttori.

Savi-di-Sion

Dopo il genocidio della Shoah perpetrato nel corso della Seconda Guerra Mondiale, sebbene l’uso sistematico dei Protocolli sia diminuito, il testo rimane ancora oggi un’arma propagandistica usata soprattutto in alcuni ambienti del mondo islamico in funzione antisionista. Talvolta il suo uso è presente anche in ambienti della Chiesa ortodossa russa e in Giappone, dove rimangono ancora come caposaldo della propaganda antisemita di frange dell’estrema destra.

Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, l’antica ostilità nei confronti degli ebrei, iniziò ad affievolirsi ufficialmente solo negli anni precedenti il Concilio Vaticano II (1962) e successivamente con documenti e atti pubblici fra cui il più significativo, nel 1986, con la prima visita di papa Giovanni Paolo II alla sinagoga di Roma.

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