Siamo ormai in tempo di svendite di fine stagione, per giunta sempre più anticipate. Ed è chiaro che questo sia anche il periodo in cui, generalmente si fanno acquisti vantaggiosi, se non veri e propri affari. In ogni caso è necessario prestare attenzione, valutare bene se si tratta di un’occasione da non perdere o meno.
In questo momento tuttavia in cui c’è qualcuno che rischia più degli altri. C’è chi dominato da una pulsione irrefrenabile che spinge all’acquisto, una sorta di impulso ad acquistare qualsiasi cosa. Si tratta di una delle le nevrosi più tipiche del nostro tempo chiamata shopping compulsivo. Un vero e proprio disturbo del comportamento che spinge, anche senza una vera e propria necessità o motivazione, a soddisfarsi con acquisti vari di oggetti personali e non.
Di certo un po’ tutti sentiamo il bisogno di gratificarci in certi momenti regalandoci qualcosa e quindi acquistando qualche oggetto. Spesso si tratta di prodotti personali o di bellezza. Altre volte di qualcosa che semplicemente ci piace, anche se non indispensabile.
Tuttavia chi soffre di questo disturbo spessisimo non è in grado di scegliere cosa acquistare e se è davvero quello che desidera. Quello che conta è il bisogno di soddisfarsi attraverso l’acquisto di qualcosa. Perché in questo disturbo l’unico pensiero che domina e quello di comparare un oggetto, possedere qualcosa che piace e che magari solo momentaneamente appaga. Maschio o femmina chi soffre di shopping compulsivo è come se non trovasse altro modo per sentirsi bene che spendere continuamente, accumulare oggetti, poterli godere portandoli a casa. Non necessariamente usarli o, se abiti, indossarli.
La soddisfazione è una gratificazione emotiva che nulla ha a che vedere con l’oggetto. La “compulsione” è incontrollabile e deve essere appagata. Per questo senso si tratta di un disturbo psicologico che assomiglia molto a una dipendenza, poco diversa dal tabagismo, dall’alcolismo o dal gioco.
Queste nuove forme di dipendenza, tipiche della società consumistica, si stanno imponendo anche per le gravi ripercussioni che in alcuni casi si hanno sia a livello sociale che economico di chi ne è affetto. Si sviluppano a seguito di una grande offerta di oggetti gratificanti che si possono acquistare con sempre maggiore facilità, e nel caso della “smania” degli acquisti proprio in concomitanza con le svendite subiscono un vero e proprio incremento. Ma hanno a che fare con dinamiche psichiche specifiche e alle volte molto profonde di cui la persona interessata non è cosciente.
Per poter controllare questo impulso alcuni suggeriscono di imparare a gratificarsi non sempre e non solo con oggetti materiali, ma provare a chiedere a chi sta vicino più attenzione e più affetto. Altri dicono che verrebbe utile interrogarsi ogni qualvolta si avverte il desiderio acuto di fare acquisti se è davvero quello che si vuole e di cui si a bisogno. Ma proprio perché molte sono le implicazioni inconsce, non è detto che questo serva a contenere il problema.
Fondamentalmente bisognerebbe porre attenzione al piano interno, cioè a quella parte di se stessi che fa sentire sbagliati o colpevoli, inadeguati e incapaci. Sono questi sentimenti dolenti che hanno bisogno di essere curati. Per questo lo shopping compulsivo è una vera e propria patologia che richiede solitamente l’aiuto specialistico di un professionista della psiche che possa intervenire il più presto possibile con una psicoterapia.
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