La mano in testa.  La ricorderemo Laura!
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Io e Laura ci conoscevamo in realtà molto poco e in modo superficiale, però come spesso accade fra “compagni di viaggio”, essendo entrambe disabili, questo non era importante e suppongo anche da parte sua era lo stesso; quando il percorso di vita è simile spesso ci si capisce con uno sguardo, una scelta, anzi si apprezza ancor di più quell’essere sobrie nel rapporto, i complimenti non servono, c’è stima che si taglia con il coltello, silenziosamente si comincia ad essere vicine ed ad informarsi l’una dell’altra.

Penso che Laura sia una grande donna, parlo al presente perché è presente nella memoria, ha dovuto affrontare momenti molto difficili, ma soprattutto ha lottato per avere uno spazio nella vita e nella società.

Ci siamo incrociate varie volte, per molti motivi, l’amore per la pittura, Laura dipingeva oggetti che poi rivendeva in mercatini, su Facebook, per corrispondenza. Avevamo amici comuni, alcuni disabili, che come noi avevano cercato di dare alla propria vita un senso, seguendo i propri desideri, cercando di superare l’impossibile. Vedendo il suo sito, si può capire quanto le opportunità Laura se le creava, gli incontri li nutriva.

Laureata in scienze politiche, scrittrice di libri e teatro messo in scena, attività politica, appassionata nel creare eventi, il locale Happiness Cafè che gestiva nel suo paese era amato come una creatura: cibo e buona musica, iniziative d’ogni genere.

Da un anno era un’artista dell’associazione per cui lavoro www.Abilityart.it e ne ero felice, questa nuova opportunità le ha dato gioia in un periodo per lei molto difficile, per  un aggravamento della sua disabilità (SMA) ha dovuto affrontare la tracheotomia, con quello che comporta.

Ultimamente aveva rilanciato una sua canzone fatta in gruppo, “Le mani in testa”; Laura era un tipo schietto, un grande valore al giorno d’oggi e questo lo esprime anche in questo testo.

Ci spiega Laura Boerci: “Molte volte le persone, per salutarmi, mi hanno messo la mano in testa ed in modo simpatico volevamo far capire quanto il gesto fosse sgradevole. Ci sembrava che una canzone fosse il mezzo più efficace per far arrivare il messaggio, soprattutto con l’ausilio di un video divertente. Dopo l’operazione alla gola pensavo di non poter più realizzare il video, quindi è meraviglioso per me vedere il risultato. Perdere la voce è stato davvero terribile e riuscire a far circolare il video è fantastico, mi restituisce parte di ciò che ho perso”.

Mi colpiva che Laura, pur cercando con la sua tenacia di non arrendersi mai, aveva l’umiltà di chiedere aiuto, a tutti, su come dare e trovare motivo e forza al suo spirito, al vivere.

Avremmo potuto esse più vicine però non vi è stato il tempo.

Ciao Laura… ti ricorderemo tutti, come forte e volitiva e tenace, un esempio per tutti.

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